Cenni geomorfologici e idrogeologici

Il presente paragrafo illustra le caratteristiche geomorfologiche ed idrogeologiche dell’area dell’alta valle del Serchio.

 

La raccolta delle informazioni e dei dati riguardanti la Garfagnana, di seguito riportati, è stata possibile grazie all’ausilio di documenti reperiti nella letteratura tecnica, di pubblicazioni e scritti della Comunità Montana e della Carta geologica d’Italia.

L’area in esame è ubicata nella quasi totalità nel bacino imbrifero del fiume Serchio che suddivide equamente il territorio in due versanti: quello apuano e quello appenninico.

I lineamenti morfologici attualmente osservabili rappresentano il risultato di fenomeni di sprofondamento di talune zone e di sollevamento di altre verificatisi a partire da 2 milioni di anni fa. La Garfagnana, infatti, si estende su una fossa tettonica soggetta a lenti e continui fenomeni di subsidenza. I due gruppi montuosi, che delimitano l’area, caratterizzano questa secondo due tipologie morfologiche ben distinte: il lato SW delle Apuane si presenta con rilievi aspri ed accidentali, scarsamente ricoperti dalla vegetazione, mentre quello dell’Appennino, a NE, con pendici più ampie, dalle forme più dolci ed uniformi, più verdeggianti.

Dai due versanti si distendono rilievi minori fra loro paralleli e all’incirca ortogonali all’alveo del fiume Serchio che determinano numerose valli più o meno ampie. Dal punto di vista geologico strutturale le principali formazioni presenti nella zona apuana sono costituite da uno zoccolo di rocce cristalline sul quale poggia una potente serie di calcari del Trias e del Lias. Nelle zone circostanti e collegate, si rinvengono alcune formazioni calcareo-dolomitiche (Pania di Corfino). Altre formazioni minori presenti nell’area sono riferibili a Cretaceo, all’Eocene ed al Miocene.

Intensissimi processi metamorfici hanno portato alla formazione del famoso marmo, che si presenta estremamente compatto, cristallino, poco erodibile e permeabile, mentre la roccia appenninica, costituita in prevalenza da formazioni arenacee e calcaree-argillose, ha conservato le caratteristiche di bassa tenacità.

La catena delle Apuane raggruppa vette che raggiungono altitudini comprese tra i 1700 e 1950 m s.l.m. Si citano: M. Pisanino (1946 m), Pania Secca (1711 m), Pania della Croce (1859 m), M. Sumbra (1764 m), M. Tambura (1894 m). Nel versante appenninico si registrano mediamente quote più elevate: M. Prato (2054 m), M. Castellino (1918 m), M. Tondo (1782 m), M. Sillano (1874 m).